FAQ
Le modalità di documentazione e rendicontazione sono disponibili nel documento "Disposizioni per la rendicontazione finanziaria"
Privacy e relativi adempimenti: clicca qui per scaricare il vademecum.
Al seguente link è disponibile il documento: "Informativa risorse umane ai sensi degli artt.13 e 14 del regolamento europeo n. 679 del 2016" >>
Al seguente link è disponibile il documento: "Informativa beneficiari ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento europeo n. 679 del 2016">>
Possono presentare una proposta di progetto a valere sul presente bando solo gli Enti di Terzo Settore, ai sensi della vigente normativa del Codice del Terzo Settore (D. Lgs. 117/2017), all’art.4, comma 1, ossia: «le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali [ai sensi del D. Lgs. 112/2017], le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi”.
No, al momento della presentazione della proposta non c’è l’obbligo da parte del soggetto responsabile di aver già effettuato l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. In tal caso, tuttavia, si richiede di allegare autodichiarazione, a firma del legale rappresentante, di essere in possesso dei requisiti richiesti dal D. Lgs. 117/2017 e necessari ai fini dell’iscrizione al RUNTS. Nell’area download della piattaforma Chàiros è disponibile un modello di autodichiarazione da produrre.
Sì, ma solo se tale ente, così come stabilito dal D.lgs 117/2017, alla data di scadenza del bando ha già adottato un regolamento (in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata) per lo svolgimento delle attività di interesse generale che recepisca le norme del Codice del Terzo, ha costituito un patrimonio destinato a tali attività e tiene scritture contabili separate. Tale documentazione dovrà essere prodotta dall’ente in fase di presentazione della proposta a integrazione di quella già prevista dal Bando, pena la sua inammissibilità.
No, ogni soggetto responsabile può presentare una sola proposta di progetto, pena l’inammissibilità di tutte le proposte presentate.
No, il soggetto responsabile deve essere costituito prima del 1° gennaio 2021, in forma di atto pubblico oppure di scrittura privata autenticata o registrata.
In caso di sede operativa, questa dovrà essere opportunamente documentata attraverso apposita documentazione ufficiale come ad esempio Visura camerale da parte della CCIAA, Interrogazione dati anagrafici o Cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, contratti di affitto e utenze. Anche la presenza documentata (es. busta paga, contratto, lettera di incarico) di personale retribuito sul territorio potrà essere considerata valida per comprovare l’esistenza di una sede operativa. Non possono essere considerate sedi operative, le organizzazioni affiliate al soggetto responsabile aventi autonomia giuridica e pertanto un codice fiscale diverso rispetto a quello del soggetto responsabile.
La partnership deve essere composta da almeno tre soggetti che abbiano un ruolo attivo nell’ideazione e implementazione del progetto. Tra i soggetti della partnership almeno due – incluso il soggetto responsabile - dovranno essere organizzazioni del terzo settore. Gli altri soggetti della partnership potranno appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, anche a quello della scuola, delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo economico.
Tutte le organizzazioni che concorrono con il loro supporto alla realizzazione delle attività di progetto, pur non gestendo obbligatoriamente quote di budget, per poter essere considerate partner di progetto, devono iscriversi sulla piattaforma Chàiros. Per aderire al partenariato, il partner, dopo essersi iscritto sulla piattaforma e aver compilato e confermato la propria scheda anagrafica, dovrà inviare al soggetto responsabile una richiesta di adesione al progetto tramite l’apposita funzione “Aderisci a un partenariato”. Per inviare la richiesta, è necessario inserire il codice identificativo del progetto (es. 2023-CON-00001) che il capofila dovrà preventivamente comunicare ai potenziali partner.
Sì, non è previsto un limite di partecipazione come partner, salvo valutare, nel caso specifico, la fattibilità e il concreto apporto da parte dell’ente, di competenze e professionalità adeguate alla realizzazione di ogni singolo intervento. È anche possibile essere contemporaneamente soggetto responsabile di un progetto e partner di un altro.
Sì, è possibile in quanto Fondazione Con il Sud e Con i Bambini sono enti erogatori diversi.
Sì, un soggetto che ricopre il ruolo di partner in un progetto in corso finanziato dalla Fondazione può partecipare al bando in qualità di soggetto responsabile o di partner.
No, non saranno ammesse al finanziamento le proposte finalizzate all’acquisto o alla costruzione di infrastrutture fisiche immobiliari. Possono essere ammesse, nei limiti previsti dal Bando, soltanto le spese destinate alla ristrutturazione e/o all’adeguamento di un bene immobile già esistente.
Saranno considerate ammissibili, nella seconda fase progettuale, le proposte le cui spese per la copertura di interventi (di ristrutturazione e adeguamento) non superino il 40% del contributo richiesto alla Fondazione Con il Sud.
Possono essere oggetto di intervento i beni immobili o mobili registrati confiscati in via definitiva, e già assegnati, privi di ipoteche o altri vincoli, a uno dei soggetti della partnership appartenenti al mondo del terzo settore, mediante atto scritto recante data certa, con durata residua di almeno 10 anni dalla data di scadenza del Bando.
Rientrano nella macrovoce “Spese di ristrutturazione” tutti i costi necessari per la messa a norma, la realizzazione di impianti (elettrici, idraulici, di condizionamento, ecc.), la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro/risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia, nonché i costi di manodopera necessari per la realizzazione e/o il completamento di tali interventi
No, l’individuazione di uno o più beni oggetto di intervento, deve essere effettuata autonomamente dai componenti del partenariato.
Al momento della presentazione della proposta di progetto, nel caso in cui il progetto preveda interventi di riqualificazione/ristrutturazione per un importo pari o superiore ai 50 mila euro (IVA inclusa) il soggetto responsabile dovrà allegare uno studio di fattibilità tecnica ed economica (come da D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50), redatto e firmato da un tecnico professionista, che definisca in modo accurato tutti i costi legati agli interventi di ristrutturazione e/o adeguamento proposti sul bene oggetto di intervento.
È possibile richiedere alla Fondazione fino a 400 mila euro per il finanziamento di tutte le attività progettuali previste dalla proposta presentata. Il finanziamento potrà coprire fino all’80% del costo totale di progetto.
Nella prima fase, i documenti richiesti ai fini dell’ammissibilità sono: l’autodichiarazione del soggetto responsabile attestante il possesso dei requisiti richiesti dal D.Lgs. 117/2017, atto scritto di assegnazione definitiva dei beni confiscati oggetto di intervento, documentazione fotografica (almeno 3 foto di ogni bene confiscato), nel caso di interventi di riqualificazione/ristrutturazione il progetto di fattibilità tecnica ed economica e, in caso di sola sede operativa nel territorio di intervento del progetto, documentazione ufficiale che dimostri l’operatività precedente alla data di pubblicazione dell’iniziativa.
Sì, è possibile qualora una risorsa abbia comprovate competenze per ricoprire diversi ruoli all’interno della stessa proposta. Sarà comunque necessario compilare la scheda del referente e, in seconda fase, caricare il suo CV in corrispondenza di ogni ruolo che ricoprirà.
No, il bene confiscato oggetto di intervento deve essere già stato assegnato a un soggetto del terzo settore del partenariato, secondo le modalità sopra descritte.
Le proposte di progetto i cui atti di concessione prevedano una durata superiore ai 10 anni saranno particolarmente apprezzate in sede di valutazione delle stesse.
In via eccezionale, potranno essere accolte le domande di soggetti ai quali l’ente preposto rilasci una delibera di assegnazione del bene confiscato per un periodo di almeno 10 anni, condizionandola all’effettivo finanziamento da parte della Fondazione. In tal caso, l’assegnazione del contributo sarà condizionata all’effettiva attuazione dell’atto, che dovrà avvenire nella seconda fase o comunque entro e non oltre 6 mesi dalla data di comunicazione dell’approvazione del finanziamento da parte della Fondazione, al termine dei quali il contributo sarà da considerarsi revocato.
In via del tutto eccezionale, qualora entro la data di scadenza del Bando (14/09/2023) non si sia riusciti a procedere alla sottoscrizione della Convenzione con l'ANBSC per l'assegnazione del bene confiscato per almeno 10 anni, è possibile partecipare al Bando, allegando: 1) il Decreto Direttoriale di assegnazione dei beni, ricevuto al termine del processo di istruttoria dall’ANBSC; 2) la copia della garanzia fideiussoria, stipulata dal soggetto assegnatario del bene, come previsto all’art. 7 dell’Avviso pubblico e dettagliatamente declinato all’ art. 17 del modello di Convenzione fornito dall'ANBSC.
Sì, il soggetto responsabile o uno dei soggetti della partnership appartenenti al mondo del terzo settore, dovranno dimostrare l’effettiva assegnazione del bene, attraverso apposito atto scritto (ad es. locazione, comodato, mandato concessione, autorizzazione ecc.) recante data certa, con una durata residua di almeno 10 anni dalla data di scadenza del Bando, già al momento della presentazione della Proposta di Progetto.
Il soggetto responsabile dovrà presentare tutte le necessarie autorizzazioni rilasciate dagli enti preposti nella seconda fase del Bando e comunque entro, e non oltre, 6 mesi dalla data di comunicazione del finanziamento da parte della Fondazione, al termine dei quali il contributo sarà da considerarsi revocato.
Le figure di responsabilità devono possedere esperienze e competenze adeguate al ruolo ricoperto. Con specifico riferimento al referente della comunicazione, è opportuno che sia un giornalista iscritto all’albo e/o possieda comprovate esperienze nella gestione dei social media. A titolo indicativo: esperienza in agenzia o in azienda/ente di almeno 2 anni nella realizzazione di piani editoriali e campagne di comunicazione sui social network e/o multimediali, master o corsi di alta formazione in social media marketing, ecc. Non saranno ritenuti idonei profili distanti da tali caratteristiche ed esperienze (a titolo esemplificativo: organizzatori di eventi, esperti di marketing e fundraising, grafici, web designer, docenti, ecc).
Sì, a patto che tali investimenti siano compatibili e non comportino interruzioni e/o rallentamenti nell’avvio delle attività da realizzare con il nuovo progetto. Si ricorda, invece, che il bene confiscato oggetto dell’intervento non deve essere stato oggetto di altro finanziamento da parte della Fondazione Con il Sud (sia a valere sui precedenti bandi dedicati ai beni confiscati che su altri bandi o iniziative promosse dalla Fondazione).
La percentuale minima di cofinanziamento dovrà essere pari ad almeno il 20% del costo complessivo del progetto.
Le risorse in natura, quali la messa a disposizione di un immobile o di risorse volontarie, non possono rientrare fra i costi complessivi del progetto e pertanto non contribuiscono ad alimentare la quota del 20% di cofinanziamento. Le risorse umane contrattualizzate e impiegate nel progetto concorreranno, per la percentuale indicata sul piano dei costi (almeno il 20%), alla copertura della quota di cofinanziamento.
Le spese di progetto possono essere sostenute e distribuite esclusivamente tra tutte le organizzazioni partner, compresi gli enti pubblici, formalmente aderenti al progetto tramite la piattaforma Chàiros. Si ricorda che agli enti del terzo settore nel loro complesso deve essere assegnata una quota di contributo non inferiore al 65%.
La proposta di progetto dovrà prevedere un intervento compreso tra i 30 e i 48 mesi. I tempi dei lavori di ristrutturazione e/o adeguamento non potranno superare i 12 mesi.
La piattaforma consente l’inserimento di attività fino a un massimo di 10.
Per partecipare al Bando, sia in qualità di soggetto responsabile che come partner, è necessario iscriversi on line sulla piattaforma Chàiros e successivamente compilare e confermare la propria scheda anagrafica. Sarà cura e responsabilità del soggetto responsabile compilare in tutte le sue parti la proposta progettuale, mentre a ciascun partner è richiesto, dopo l’adesione al progetto, la compilazione della propria scheda di partenariato.
La prima fase del Bando prevede l’invio delle proposte progettuali esecutive, complete di tutti gli allegati richiesti, tramite la piattaforma Chàiros (https://www.chairos.it), entro le ore 13:00 del 14 settembre 2023. In caso di difficoltà nella fase di invio, si consiglia di contattare gli uffici della Fondazione, telefonicamente allo 06/6879721 (interno 1) o tramite email all’indirizzo iniziative@fondazioneconilsud.it, entro, e non oltre, l’ora di scadenza prevista.
La seconda fase consiste in un percorso di condivisione con gli Uffici volto a chiarire, ed eventualmente ridefinire, le criticità rilevate in fase di valutazione. Potranno prendervi parte solamente i progetti esecutivi e completi che saranno stati selezionati al termine della prima fase.
Dopo aver inserito una nuova proposta progettuale, attraverso il pulsante “Compila progetto”, sarà possibile accedere alle diverse sezioni da compilare ai fini dell’invio di una proposta: Dati progetto, Formulario, Documenti (di anagrafica e di progetto), Partner, Localizzazioni, Finalità e Risultati, Attività e costi e Dati di finanziamento.
Ai fini dell’invio del progetto è necessario inserire tutte le informazioni richieste all'interno delle diverse sezioni. Se la sezione Dati di finanziamento non dovesse essere visualizzata a schermo, si suggerisce di ridurre lo zoom della pagina (ctrl -).
Per semplificare l’intera procedura sono stati predisposti un “Manuale di registrazione” e una “Guida alla compilazione” – disponibili in formato pdf al seguente link – che passo dopo passo guidano l’utente, dapprima, nella fase di compilazione dell’anagrafica della propria organizzazione e, successivamente, in quella di compilazione e di invio della proposta progettuale.
Il vademecum sulle disposizioni per la rendicontazione finanziaria è consultabile sul sito della Fondazione Con il Sud, nella sezione Faq, o tramite il seguente link: https://www.fondazioneconilsud.it/wp-content/uploads/2020/03/Disposizioni-per-la-rendicontazione-finanziaria-Ed.15.12.2022.pdf.
Per il recupero dello username è necessario contattare i tecnici all’indirizzo mail comunicazioni@chairos.it. In nessun caso è consigliabile procedere con una nuova registrazione.
Nella pagina di login è presente l’apposito pulsante “Hai dimenticato la tua password? Clicca qui per recuperarla” che consente di reimpostare la password attraverso l’e-mail generata dal sistema e inviata direttamente all’indirizzo elettronico utilizzato in fase di registrazione (username).
Per qualsiasi problema riscontrato nell’utilizzo della piattaforma Chàiros, è possibile contattare gli uffici della Fondazione telefonicamente, negli orari di assistenza previsti, allo 06/6879721 e digitando l’interno 1 – Attività Istituzionali.