FAQ
Le modalità di documentazione e rendicontazione sono disponibili nel documento "Disposizioni per la rendicontazione finanziaria"
Privacy e relativi adempimenti: clicca qui per scaricare il vademecum.
Al seguente link è disponibile il documento: "Informativa risorse umane ai sensi degli artt.13 e 14 del regolamento europeo n. 679 del 2016" >>
Al seguente link è disponibile il documento: "Informativa beneficiari ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento europeo n. 679 del 2016">>
Nella prima fase, il partenariato deve essere composto esclusivamente dal capofila (denominato “soggetto responsabile”) avente le caratteristiche indicate al punto 2.1.1 del Bando e dal partner tecnico avente competenze giuridiche, manageriali e tecniche necessarie per la progettazione, costituzione e gestione della nuova comunità energetica e sociale.
Sì, un impianto FER (i cui costi di realizzazione, installazione e connessione rientrano fino a un massimo il 50% nel budget di progetto), potrà essere installato solamente su un immobile nelle disponibilità di un soggetto del terzo settore.
Al momento della presentazione della proposta, ogni immobile su cui verrà installato un impianto FER deve essere in possesso di un soggetto del terzo settore avente una delle forme giuridiche indicate al punto a. del paragrafo 2.1.1. Nella seconda fase del Bando, il titolo di possesso - pari ad almeno 20 anni - andrà attestato attraverso la presentazione dell’opportuna documentazione (es. atto di compravendita, comodato d’uso, contratto di affitto, atto di assegnazione).
Qualora il soggetto del terzo settore in possesso dell’immobile sia diverso dal soggetto responsabile, dovrà aderire al partenariato solamente nel corso della seconda fase del Bando.
No, è sufficiente che venga messo a disposizione almeno un immobile da un soggetto del terzo settore; qualora tale organizzazione sia diversa dal capofila dovrà aderire al partenariato solamente nella seconda fase del Bando.
No, tra gli impianti di produzione di energia rinnovabile è possibile inserire anche impianti già in uso, nei termini indicati dalla normativa sulle comunità energetiche e rinnovabili. In tal caso, eventuali costi aggiuntivi non potranno però essere inseriti nel budget di progetto.
Oltre all’impianto FER installato su un immobile nelle disponibilità del terzo settore, la nuova comunità energetica e sociale potrà avvalersi dell’energia prodotta da impianti FER (nuovi o già in uso) presenti su immobili nelle disponibilità di enti non afferenti al terzo settore. Gli eventuali costi di realizzazione, installazione, connessione e manutenzione non potranno però essere inseriti nel budget di progetto.
Il formulario è ripetibile; va perciò compilato per ogni impianto FER (nuovo o già in uso) che verrà messo a disposizione della nuova comunità energetica e sociale. Per accedere a questo formulario è necessario cliccare su “Moduli compilabili più volte” all’interno della sezione “Formulario” della pagina di progetto presente sul portale Chàiros.
Sì, è possibile prevedere l’adeguamento di spazi, beni immobili e strutture temporanee preesistenti, purché i costi di tali interventi, congiuntamente agli investimenti in nuovi impianti FER e tecnologie collegate non superino il 60% del contributo richiesto. Tale condizione rientra nei criteri di ammissibilità della seconda fase del Bando.
Di seguito un esempio relativo al budget:
costo totale progetto: €187.500
contributo richiesto (80% costo totale): €150.000
cofinanziamento apportato dalla partnership (20% costo totale): €37.500
costi impianti + tecnologie collegate + eventuali ristrutturazioni pari massimo al 60% del contributo richiesto: €90.000
No, è possibile inserire nel budget una quota di realizzazione, installazione, connessione ed, eventualmente, manutenzione di un nuovo impianto FER (su un immobile nelle disponibilità di un soggetto del terzo settore) pari massimo al 50% del costo complessivo dell’impianto stesso e indicato nell’allegato ‘progetto di fattibilità tecnica ed economica’. Il restante 50% del costo dell’impianto non va inserito nel budget e non rientra nel cofinanziamento apportato, ma nel formulario andrà indicato come la rete intende coprire tali costi.
Tale condizione rientra nei criteri di ammissibilità della seconda fase del Bando.
Esempio (con contributo richiesto pari a €150.000) se il costo complessivo dell’impianto (realizzazione, installazione, connessione, …) che risulta nel ‘progetto di fattibilità tecnico ed economica’ è pari a €100.000, nel budget potrà essere inserito solo il 50% dell’investimento (€50.000).
Tutti i costi necessari per il ripristino e la messa a norma degli immobili, la realizzazione di impianti (elettrici, idraulici, di condizionamento, etc.), il cablaggio e l’allaccio delle utenze, la realizzazione di costruzioni amovibili (con macchinari o impianti ancorati a terra), la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro/risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia, i costi di progettazione e direzione lavori, gli oneri di sicurezza, la manodopera necessaria per la realizzazione e/o il completamento di tali interventi.
Rientrano sia i costi di realizzazione, installazione, connessione ed, eventualmente, manutenzione dei nuovi impianti (su immobili nelle disponibilità del terzo settore), comprensivi di tutte le relative singole componenti (moduli, inverter, quadri, misuratori, etc.), sia i costi per l’acquisto di tecnologie quali, a titolo di esempio, accumulatori, software e colonnine ricarica.
No, non è previsto un limite nel contributo minimo richiedibile alla Fondazione per la realizzazione del progetto.
Il contributo finanziario che potrà essere richiesto alla Fondazione per la realizzazione del progetto non potrà essere superiore a €150.000.
La percentuale minima di cofinanziamento dovrà essere pari ad almeno il 20% del costo complessivo del progetto. Tale condizione rientra nei criteri di ammissibilità della seconda fase del Bando.
La quota di cofinanziamento potrà essere apportata da uno o più soggetti della partnership e dovrà essere coperta da spese effettivamente sostenute per la realizzazione dell’intervento. Concorrono alla copertura della quota di cofinanziamento, per esempio, anche le risorse umane contrattualizzate, retribuite e impiegate nel progetto.
Il progetto non si esaurisce nella semplice installazione di un impianto FER o nell’avvio della comunità energetica e sociale, ma deve prevedere anche una serie di azioni complementari di tipo sociale, educativo, formativo e informativo volte a consolidare la comunità energetica e ad aumentare l’impatto ambientale e sociale dell’intervento. Un elenco delle ulteriori azioni viene riportato nel testo del Bando.
Come indicato nei punti 2.1.1 del Bando, il capofila deve essere un’organizzazione senza scopo di lucro composta in prevalenza da persone fisiche e/o soggetti del terzo settore (nelle forme previste al punto a. del paragrafo 2.1.1), avente una delle seguenti forme giuridiche: associazione (riconosciuta o non), cooperativa sociale o consorzio di cooperative sociali, ente ecclesiastico, fondazione (non di origine bancaria) e impresa sociale. Il capofila, inoltre, deve essere costituito da almeno due anni dalla data di pubblicazione del Bando – dunque prima del 14/06/2020 – e avere la sede legale e/o operativa nella regione in cui è localizzato l’intervento, nell’ambito di una delle regioni meridionali in cui opera la Fondazione (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia).
No, ai fini dell’ammissibilità non è richiesto che il soggetto responsabile abbia assunto la qualifica di ente di terzo settore secondo le disposizioni contenute nel “Codice del Terzo settore” (D.lgs. 117/2017).
Sì, tutti i requisiti previsti devono essere posseduti dal soggetto responsabile alla data di pubblicazione del Bando (14 giugno 2022).
No, non è possibile candidarsi come soggetto responsabile se si ricopre lo stesso ruolo in un altro progetto finanziato dalla Fondazione ancora in corso.
Sì, è possibile in quanto Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini sono enti erogatori diversi.
Sì, un soggetto che ricopre il ruolo di partner in un progetto in corso finanziato dalla Fondazione può partecipare al bando in qualità di soggetto responsabile o di partner.
No, ogni soggetto responsabile può presentare una sola proposta di progetto a valere sul Bando per le comunità energetiche e sociali al Sud. Nel caso di presentazione di più proposte da parte di uno stesso soggetto responsabile, queste verranno tutte considerate inammissibili. Ai fini dell’univoca determinazione del soggetto responsabile ciò che rileva è il codice fiscale e/o la partita IVA.
Sì, il soggetto responsabile deve avere sede legale e/o operativa nelle regioni di intervento della Fondazione CON IL SUD. In particolare, ai fini dell’ammissibilità, il soggetto responsabile deve avere sede legale e/o e operativa nella regione in cui la proposta di progetto interviene.
In caso di sede operativa, questa dovrà essere opportunamente documentata attraverso apposita documentazione ufficiale come ad esempio Visura Camerale da parte della CCIAA, Interrogazione Dati Anagrafici o Cassetto fiscale dell’Agenzia dell’Entrate, contratti di affitto e utenze. Anche la presenza documentata (es. busta paga, contratto, lettera di incarico) di personale retribuito sul territorio potrà essere considerata valida per comprovare l’esistenza di una sede operativa.
Ai fini dell’ammissibilità della proposta, non è necessario che anche il partner tecnico abbia sede legale e/o operativa nelle regioni del Sud.
Al termine della seconda fase e dopo l’avvio formale del progetto, le spese progettuali potranno essere sostenute direttamente da tutti i soggetti, compreso il partner tecnico, formalmente aderenti al progetto tramite la piattaforma Chàiros. Si ricorda che agli enti del terzo settore nel loro complesso deve essere assegnata una quota di contributo non inferiore al 65%.
Sì, non è previsto un limite di partecipazione come partner tecnico, salvo valutare, nel caso specifico, la fattibilità e il concreto apporto, da parte dell’ente, di competenze e professionalità adeguate alla realizzazione di ogni singolo intervento.
Nella prima fase, i documenti richiesti al soggetto responsabile ai fini dell’ammissibilità sono: atto costitutivo, statuto, bilanci di esercizio del 2020 e 2021 e, in caso di sola sede operativa nel territorio di intervento del progetto, documentazione ufficiale che dimostri l’operatività precedente alla data di pubblicazione dell’iniziativa (es. visura camerale da parte della CCIAA, interrogazione dati anagrafici o cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, ovvero dichiarazioni unità produttive dell’INAIL, contratto di affitto, utenze). Infine, il capofila dovrà allegare anche una lettera di impegno di ogni organizzazione del terzo settore che metterà a disposizione un immobile per l’installazione di un nuovo impianto di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili i cui costi rientrano nel futuro budget di progetto.
Il vademecum sulle disposizioni per la rendicontazione finanziaria è consultabile sul sito della Fondazione CON IL SUD, nella sezione Faq, o tramite il seguente link https://www.fondazioneconilsud.it/wp-content/uploads/2020/03/Disposizioni-per-la-rendicontazione-finanziaria-23.03.2020.pdf.
Per partecipare al Bando, sia in qualità di soggetto responsabile che come partner tecnico, è necessario iscriversi on line sulla piattaforma Chàiros e successivamente compilare e confermare la propria scheda anagrafica. Sarà cura e responsabilità del soggetto responsabile compilare in tutte le sue parti la proposta progettuale, mentre al partner tecnico è richiesto, dopo l’adesione al progetto, la compilazione della propria scheda di partenariato.
La prima fase del Bando prevede l’invio delle proposte progettuali, complete di tutti gli allegati richiesti, tramite la piattaforma Chàiros (https://www.chairos.it), entro le ore 13:00 del 21 settembre 2022. In caso di difficoltà nella fase di invio, si consiglia di contattare gli uffici della Fondazione, telefonicamente allo 06/6879721 (interno 1) o tramite email all’indirizzo iniziative@fondazioneconilsud.it, entro, e non oltre, l’ora di scadenza prevista.
Per semplificare l’intera procedura sono stati predisposti un “Manuale di registrazione” e una “Guida alla compilazione” – disponibili in formato pdf al seguente link – che passo dopo passo guidano l’utente, dapprima, nella fase di compilazione dell’anagrafica della propria organizzazione e, successivamente, in quella di compilazione e di invio della proposta progettuale.
Per il recupero dello username è necessario contattare gli uffici della Fondazione telefonicamente, negli orari di assistenza previsti, allo 06/6879721 e digitando l’interno 1 – Attività Istituzionali. In nessun caso è consigliabile procedere con una nuova registrazione.
Nella pagina di login è presente l’apposito pulsante “Hai dimenticato la tua password? Clicca qui per recuperarla” che consente di reimpostare la password attraverso l’e-mail generata dal sistema e inviata direttamente all’indirizzo elettronico utilizzato in fase di registrazione (username).
Oltre al soggetto responsabile, devono essere coinvolti almeno altri 2 soggetti, di cui almeno uno del terzo settore (costituito in una delle forme previste al punto 2.1.2 del bando). Gli altri eventuali soggetti della partnership potranno appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, anche a quello delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo economico.
No, ai fini dell’ammissibilità non è richiesto che il soggetto responsabile abbia assunto la qualifica di ente di terzo settore secondo le disposizioni contenute nel “Codice del Terzo settore” (D.lgs. 117/2017).
Sì, tutti i requisiti previsti devono essere posseduti dal soggetto responsabile alla data di pubblicazione del Bando (22 settembre 2022).
In caso di sede operativa, questa dovrà essere opportunamente documentata attraverso apposita documentazione ufficiale come ad esempio Visura camerale da parte della CCIAA, Interrogazione dati anagrafici o Cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, contratti di affitto e utenze. Anche la presenza documentata (es. busta paga, contratto, lettera di incarico) di personale retribuito sul territorio potrà essere considerata valida per comprovare l’esistenza di una sede operativa. Non possono essere considerate sedi operative, le organizzazioni affiliate al soggetto responsabile aventi autonomia giuridica e pertanto un codice fiscale diverso rispetto a quello del soggetto responsabile.
No, non è necessario che anche gli altri soggetti della Partnership abbiano sede legale e/o operativa nelle regioni in cui sono presenti i terreni oggetto di intervento.
Il proprietario potrà essere una persona fisica o una persona giuridica afferente al terzo settore, al pubblico o al privato profit.
No, il proprietario del fondo, come specificato al punto 2.2.2 del bando, può eventualmente partecipare solo in qualità di partner. La sua presenza dovrà essere comunque ispirata non alla ricerca del profitto, ma all’apporto di competenze e risorse finalizzate alla crescita e allo sviluppo del territorio e della società locale.
Nella prima fase del bando, ai fini dell’ammissibilità della proposta progettuale, ogni proprietario dovrà sottoscrivere una lettera di impegno a concedere i terreni a uno dei componenti del terzo settore del partenariato alle condizioni indicate nel testo del bando (paragrafo 2.3.1.7, lettera a).
No, non è possibile partecipare al bando valorizzando un fondo agricolo già nelle disponibilità di uno o più soggetti della rete. La partecipazione al bando presuppone la concessione, successivamente alla pubblicazione del bando, da parte di uno o più proprietari, di uno o più fondi, ad un ente del terzo settore del partenariato proponente.
No, i costi per l’acquisto di beni immobili (terreni e fabbricati) non sono ammissibili. Le caratteristiche che dovranno avere le concessioni sono specificate nel paragrafo 1.3. del bando.
No, i terreni confiscati non possono essere oggetto dell’intervento. Non sono, infatti, ammesse forme di disponibilità del fondo diverse dalla legittima proprietà (esempio: possesso, assegnazione, comodato d’uso, etc.).
Sì, qualora nel comodato d’uso siano previste tutte le caratteristiche elencate nei paragrafi 1.3 e 2.3.1.7, lettera a) del bando.
No, l’individuazione di uno o più fondi oggetto di intervento, deve essere effettuata autonomamente dai componenti del partenariato.
Ai fini dell’ammissibilità della proposta progettuale, è necessario allegare una perizia tecnica di tutti i fondi individuati, redatta e firmata da un esperto in materia agraria iscritto negli albi degli agronomi, degli agrotecnici e dei periti agrari, comprensiva di documento attestante l’iscrizione al relativo albo.
No, ogni soggetto responsabile può presentare una sola proposta di progetto. Nel caso di presentazione di più proposte di progetto da parte di uno stesso soggetto responsabile, queste verranno tutte considerate inammissibili. Ai fini dell’univoca determinazione del soggetto responsabile, ciò che rileva è il codice fiscale e/o la partita IVA. Il soggetto responsabile, inoltre, al momento della presentazione del progetto, non dovrà averne altri in corso finanziati dalla Fondazione.
Sì, è possibile in quanto Fondazione Con il Sud e Con i Bambini sono enti erogatori diversi.
Sì, un soggetto che ricopre il ruolo di partner in un progetto in corso finanziato dalla Fondazione può partecipare al bando in qualità di soggetto responsabile o di partner.
Sì, non è previsto un limite di partecipazione come partner, salvo valutare, nel caso specifico, la fattibilità e il concreto apporto, da parte dell’ente, di competenze e professionalità adeguate alla realizzazione di ogni singolo intervento.
Tutte le organizzazioni che concorrono con il loro supporto alla realizzazione delle attività di progetto, pur non gestendo obbligatoriamente quote di budget, per poter essere considerate partner di progetto, devono iscriversi sulla piattaforma Chàiros. Per aderire al partenariato, il partner, dopo essersi iscritto sulla piattaforma e aver compilato e confermato la propria scheda anagrafica, dovrà inviare al soggetto responsabile una richiesta di adesione al progetto tramite l’apposita funzione “Aderisci a un partenariato”. Per inviare la richiesta, è necessario inserire il codice identificativo del progetto (es. 2022-COL-00001) che il capofila dovrà preventivamente comunicare ai potenziali partner.
Si fa riferimento all’insieme dei costi necessari per avviare l’attività produttiva e imprenditoriale prevista all’interno della proposta. Rientrano in questa categoria sia le spese di riqualificazione ed adeguamento (vd. relativa faq) del fondo oggetto di intervento – e in via residuale di ulteriori tipologie di bene immobile – che l’acquisto di beni durevoli funzionali alla realizzazione dell’attività produttiva ed imprenditoriale. All’interno del budget di progetto, l’importo complessivo destinato agli interventi o investimenti con finalità produttive non può essere superiore al 60% del contributo richiesto.
Sono beni durevoli tutti quei beni strumentali acquistati per un uso pluriennale normalmente impiegati nel processo produttivo e nella gestione caratteristica dell’impresa (es. veicoli, elettrodomestici, arredamento, attrezzature produttive, etc.), diversi da quelli destinati alla vendita o alla trasformazione.
Sì, è possibile prevedere l’adeguamento di terreni, altri beni immobili e strutture temporanee preesistenti, purché rispettino i criteri e limiti indicati nel bando.
Rientrano in questa categoria tutti i costi necessari per il ripristino e la messa a norma degli immobili, la realizzazione di impianti (elettrici, idraulici, di condizionamento, etc.), il cablaggio e l’allaccio delle utenze, la realizzazione di costruzioni amovibili (con macchinari o impianti ancorati a terra), la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro/risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia, i costi di progettazione e direzione lavori, gli oneri di sicurezza, la manodopera necessaria per la realizzazione e/o il completamento di tali interventi.
Al momento della presentazione della proposta di progetto, il soggetto responsabile dovrà allegare uno studio di fattibilità tecnica ed economica (come previsto dal D.lgs.50/2016), redatto e firmato da un tecnico professionista, che definisca in modo accurato tutti i costi legati agli interventi di ristrutturazione, di adeguamento e di investimento produttivo proposti sul bene oggetto di intervento.
Al momento della presentazione della proposta di progetto, il soggetto responsabile dovrà allegare il computo estimativo dei beni durevoli inseriti nel piano dei costi della relativa proposta.
No, non è previsto un limite nel contributo minimo richiedibile alla Fondazione per la realizzazione del progetto.
Il contributo finanziario che potrà essere richiesto alla Fondazione per la realizzazione del progetto non potrà essere superiore ai 400 mila euro.
Le figure di responsabilità devono possedere esperienze e competenze adeguate al ruolo ricoperto. Con specifico riferimento al referente della comunicazione, è opportuno che sia un giornalista iscritto all’albo e/o possieda comprovate esperienze nella gestione dei social media.
Sì, è possibile qualora una risorsa abbia comprovate competenze per ricoprire diversi ruoli all’interno della stessa proposta. Sarà comunque necessario caricare il suo CV nell’apposita sezione della piattaforma in corrispondenza di ogni ruolo che ricoprirà.
Le spese di progetto possono essere sostenute e distribuite esclusivamente tra tutte le organizzazioni partner, compresi gli enti pubblici, formalmente aderenti al progetto tramite la piattaforma Chàiros. Si ricorda che agli enti del terzo settore nel loro complesso deve essere assegnata una quota di contributo non inferiore al 65%.
La percentuale minima di cofinanziamento dovrà essere pari ad almeno il 20% del costo complessivo del progetto.
Le risorse in natura, quali la messa a disposizione di un immobile o di risorse volontarie, non possono rientrare fra i costi complessivi del progetto e pertanto non contribuiscono ad alimentare la quota del 20% di cofinanziamento. Le risorse umane contrattualizzate e impiegate nel progetto concorreranno, per la percentuale indicata sul piano dei costi (almeno il 20%), alla copertura della quota di cofinanziamento.
Le proposte di progetto devono prevedere una durata complessiva non inferiore a 36 mesi e non superiore a 48 mesi.
Per partecipare al Bando, sia in qualità di soggetto responsabile che come partner, è necessario iscriversi on line sulla piattaforma Chàiros e successivamente compilare e confermare la propria scheda anagrafica. Sarà cura e responsabilità del soggetto responsabile compilare in tutte le sue parti la proposta progettuale, mentre a ciascun partner è richiesto, dopo l’adesione al progetto, la compilazione della propria scheda di partenariato.
La prima fase del Bando prevede l’invio delle proposte progettuali esecutive, complete di tutti gli allegati richiesti, tramite la piattaforma Chàiros (https://www.chairos.it), entro le ore 13:00 del 14 dicembre 2022. In caso di difficoltà nella fase di invio, si consiglia di contattare gli uffici della Fondazione, telefonicamente allo 06/6879721 (interno 1) o tramite email all’indirizzo iniziative@fondazioneconilsud.it, entro, e non oltre, l’ora di scadenza prevista.
La seconda fase consiste in un percorso di condivisione con gli Uffici volto a chiarire, ed eventualmente ridefinire, le criticità rilevate in fase di valutazione. Potranno prendervi parte solamente i progetti esecutivi e completi che saranno stati selezionati al termine della prima fase.
Dopo aver inserito una nuova proposta progettuale, attraverso il pulsante “Compila progetto”, sarà possibile accedere alle diverse sezioni da compilare ai fini dell’invio di una proposta: Dati progetto, Formulario, Documenti (di anagrafica e di progetto), Partner, Localizzazioni, Finalità e Risultati, Attività e costi e Dati di finanziamento.
Ai fini dell’invio del progetto è necessario inserire tutte le informazioni richieste all'interno delle diverse sezioni. Se la sezione Dati di finanziamento non dovesse essere visualizzata a schermo, si suggerisce di ridurre lo zoom della pagina (ctrl -).
Per semplificare l’intera procedura sono stati predisposti un “Manuale di registrazione” e una “Guida alla compilazione” – disponibili in formato pdf al seguente link – che passo dopo passo guidano l’utente, dapprima, nella fase di compilazione dell’anagrafica della propria organizzazione e, successivamente, in quella di compilazione e di invio della proposta progettuale.
Il vademecum sulle disposizioni per la rendicontazione finanziaria è consultabile sul sito della Fondazione Con il Sud, nella sezione Faq, o tramite il seguente link: https://www.fondazioneconilsud.it/wp-content/uploads/2020/03/Disposizioni-per-la-rendicontazione-finanziaria-23.03.2020.pdf.
Per il recupero dello username è necessario contattare gli uffici della Fondazione telefonicamente, negli orari di assistenza previsti, allo 06/6879721 e digitando l’interno 1 – Attività Istituzionali. In nessun caso è consigliabile procedere con una nuova registrazione.
Nella pagina di login è presente l’apposito pulsante “Hai dimenticato la tua password? Clicca qui per recuperarla” che consente di reimpostare la password attraverso l’e-mail generata dal sistema e inviata direttamente all’indirizzo elettronico utilizzato in fase di registrazione (username).