Creare sviluppo attraverso i beni confiscati

ROMA - 10 Febbraio 2016

Presentato a Roma alla presenza del Ministro Franceschini il progetto di sviluppo locale La RES, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e realizzato in provincia di Caserta da una partnership composta da decine di organizzazioni e guidata dal Consorzio NCO

Avviato un Contratto di Rete tra realtà non profit e imprese e create tre filiere di economia sociale (Agroalimentare, Comunicazione Sociale, Turismo Responsabile) per rendere produttivi i beni confiscati alla camorra e per creare sviluppo

I promotori del Progetto di sviluppo locale La R.E.S. (Rete di Economia Sociale), sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD con 890 mila euro , hanno presentato, presso la sede della Fondazione in Via del Corso 267 a Roma, i risultati ottenuti dal progetto nel campo dell’economia sociale.

“Creare sviluppo attraverso i beni confiscati alla camorra”, è stato questo il titolo dell’evento che ha visto la presentazione, in particolare, del Contratto di Rete, denominato “Rete di imprese per lo sviluppo locale”, unico nel suo genere e che prevede la stretta collaborazione di cooperative sociali ed imprese profit, insieme per rendere produttivi i beni confiscati nella provincia di Caserta.

Nel corso dell’incontro sono state presentate le 3 innovative filiere di economia sociale nate nell’ambito del Progetto (Agroalimentare, Comunicazione Sociale,Turismo Responsabile)

Filiera Agroalimentare: non solo valorizza una delle vocazioni del territorio casertano, quella agricola ed enogastronomica, ma favorisce anche il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate. I prodotti provengono da terreni confiscati e, ormai, sono venduti in diverse parti del mondo, anche attraverso il “Pacco alla Camorra”.

Filiera della Comunicazione Sociale: ha permesso la nascita di un’agenzia di comunicazione sociale a marchio “Etiket”, che ha sede in un bene confiscato, con web radio/web tv e una sala di incisione musicale.

Filiera del Turismo Responsabile:ha permesso di avviare i “Viaggi sulle terre di don Peppe Diana”: itinerari turistici per far scoprire i luoghi di vita del prete ucciso dalla camorra nel 1994 e le pratiche d’impegno civile nate dal suo sacrificio. Un modo per valorizzare il territorio puntando sull’offerta turistica, ma anche sulla sensibilizzazione e sull’impegno di chi ha dato tutto in nome della legalità.

«Abbiamo dimostrato come il Progetto La R.E.S.  – spiega Valerio Taglione, referente del Comitato don Diana, ente capofila del progetto – ha tramutato in azioni concrete quella che all'inizio era una "visione" che avevamo del nostro territorio: provare a costruire le Terre di don Peppe Diana attraverso il riuso dei beni confiscati, attraverso l'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, attraverso l'orgoglio di essere cittadini attivi di queste terre».

All’evento, oltre a Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sono intervenuti Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione CON IL SUD, Giancarlo D'Alessandro della Solco srl, tutor del progetto; Gianni Solino, referente provinciale di Libera e responsabile del Progetto La R.E.S.; Valerio Taglione, referente del Comitato don Diana, capofila del progetto; il professor Michele Mosca del Dipartimento di Scienze Politiche della Università Federico II che ha relazionato sulla costituzione della “Rete di imprese per lo sviluppo locale”, mentre le conclusioni sono state affidate a Giuliano Ciano, presidente del Consorzio Nuova Cooperazione Organizzata, organo comune del Progetto La R.E.S. che ha illustrato all'attenta platea il programma comune della Rete di Imprese.

«Abbiamo presentato alla Fondazione Con il Sud quanto di buono abbiamo fatto finora sui nostri territori – commenta Gianni Solino, responsabile del progetto – Possiamo dire di aver realizzato gli obiettivi fondamentali che ci eravamo posti: le tre filiere di economia sociale sono ormai una realtà come è ormai una realtà il contratto di rete tra le imprese che hanno a cuore lo sviluppo locale».

«Il nostro Sud ha un grande bisogno di progetti come questo, che coniugano l’aspetto più ideale della giustizia sociale con quello più concreto della legalità e dello sviluppo dei territori – sottolinea Carlo Borgomeo presidente della Fondazione CON IL SUD partendo dal capitale umano e sociale e, in questo caso, anche da quello materiale oltre che simbolico dei beni confiscati alla camorra. Una visione dello sviluppo che appartiene a oltre 800 progetti che abbiamo sostenuto in questi anni e che speriamo riesca a contagiare anche i decisori politici ed economici del nostro Paese ».

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